Cliente agenzia: 5 consigli per una collaborazione vincente
Collaborazione cliente agenzia: se funziona, i costi scendono e la velocità sale. Non per magia, ma perché obiettivi, ruoli e ritmo sono chiari. Il problema, spesso, non è “l’idea giusta” ma il coordinamento: campagne approvate in ritardo, KPI confusi, feedback che arrivano quando il treno è già passato. Qui trovi un metodo pratico per far lavorare insieme: strategia e operatività senza frizioni.
Ti riconosci in alcuni di questi problemi? Allora questo articolo fa per te, leggilo e parliamone insieme per capire come sbloccarli nel tuo contesto.
Partnership cliente agenzia: cosa cambia davvero
In una fornitura classica, si consegnano task. In una partnership, si condivide il rischio: si decide dove investire, come misurare, quando cambiare rotta. Questo sposta il focus dai deliverable ai risultati di business e pretende due aspetti fondamentali: KPI condivisi e call di allineamento.
I 5 consigli che fanno la differenza
Definite i KPI condivisi prima di partire
Niente vanity metrics. Legate ogni attività a un obiettivo leggibile dal CFO.
Esempio di set minimo (B2B):
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Lead qualificati (SQL) per mercato/linea prodotto
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Tasso di conversione lead → opportunità → cliente
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CPL e CAC per canale (Google, LinkedIn, organico, referral)
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ROAS/ROI di campagna (finestra 30/60/90 giorni)
📌 Tip: fissate una soglia di successo prima del lancio (es. “CPL target 120€ ±15% entro 45 giorni”). Se dopo il periodo di prova i numeri non ci sono, è il KPI a guidare il cambio di rotta, non l’opinione.
Dati e comunicazione con un ritmo costante
La costanza batte la brillantezza sporadica. Stabilite un calendario leggero ma non negoziabile:
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Settimanale: videocall da 15’ (stato, ostacoli, micro–decisioni).
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Mensile: review operativa (KPI, test A/B, best action).
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Trimestrale: checkpoint strategico con management (prodotti, pricing, mercati).
📌 Tip: un unico documento condiviso evita versioni parallele e fraintendimenti.
Ruoli & responsabilità: scriveteli nero su bianco
Chiarezza è velocità. Il documento che sintetizza chi fa cosa e con quali responsabilità viene chiamato RACI.
RACI – esempio sintetico di collaborazione cliente agenzia
| Attività | Cliente/azienda | Agenzia |
|---|---|---|
| Strategia canali | A/R | R/C |
| Messaggi & value proposition | R/A | C |
| Creatività ads/landing | C | A/R |
| Setup tracciamenti | C | A/R |
| Budget allocation | A | R/C |
| Reportistica KPI | C | A/R |
| Enablement Sales (handover lead) | A/R | C |
Legenda: R Responsabile operativo · A Referente/decisore finale · C Consulente
Perché funziona: quando è scritto, l’onere delle decisioni è esplicito; il ciclo “idea → approvazione → esecuzione” scorre.
Feedback reciproci, brevi e onesti
Feedback utili arrivano rapidi, specifici, su esempi concreti. Due rituali semplici:
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Creative pinboard: una bacheca con varianti e note (“questa funziona per tono, questa per chiarezza della promessa”).
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Retro mensile: 3 cose da continuare, 3 da smettere, 3 da testare. Nessuna colpa, solo iterazione.
Budget dinamico e obiettivi condivisi
Bloccare il budget per 6 mesi su un canale che non performa è un modo elegante per sprecare denaro. Concordate gli obiettivi (guardrail):
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Soglia di stop: se il CPL supera il target del 30% per 2 settimane, si riduce la spesa.
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Redistribuzione: +20/30% al canale che batte il benchmark per 3 settimane consecutive.
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Test calendar: slot fissi per esperimenti (offerte, creatività, segmenti) con regole di promozione/archiviazione.
Strumenti e rituali che tengono insieme il sistema
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Dashboard condivisa: KPI, trend, note e decisioni prese.
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Template di brief: obiettivo, target, promessa, prova, call to action, asset e deadline.
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To–do visibile: backlog, in corso, approvazione, live e review.
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Libreria creativa: titoli testati, immagini vincenti e copy che convertono.
Errori da evitare (e come aggirarli)
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Obiettivi vaghi: sostituiteli con un “numero su una data”.
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Troppe metriche: meglio 5 KPI che governano davvero le decisioni.
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Feedback tardivi: un buon feedback al momento giusto vale più di dieci a progetto chiuso.
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Ownership confusa: quando tutto è di tutti, nulla è di nessuno.
Come partire domani: un piano 30–60–90 giorni
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Giorni 1–30: KPI e obiettivi definiti, RACI firmata, dashboard unica, baseline report.
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Giorni 31–60: 2–3 test strutturali (offerta, messaggio, canale), weekly standup serrati.
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Giorni 61–90: riallocazione budget, promozione dei test vincenti, retro strategica con Sales.
Contattaci per saperne di più sulla nostra collaborazione cliente agenzia.
✅ Checklist operativa (da usare subito)
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Definite insieme gli obiettivi e i limiti minimi di risultato (numeri e tempi).
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Stabilite per iscritto chi fa cosa e con quali responsabilità.
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Fissate nel calendario incontri periodici brevi ma regolari.
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Tenete un documento o una dashboard comune dove vedere tutti i dati aggiornati.
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Dopo 3 mesi, fermatevi un’ora a valutare i risultati e decidere cosa migliorare.
