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Tool AI che ogni decision maker B2B dovrebbe conoscere nel 2025
Perché oggi l’AI è uno skill set del leader
Nel 2025, un decision maker non può più permettersi di ignorare l’intelligenza artificiale e tutti i tool AI. Non si tratta solo di tecnologie emergenti: si tratta di una competenza manageriale essenziale, alla pari del pensiero strategico o della gestione finanziaria.
Secondo Gartner, entro la fine dell’anno il 70% delle decisioni aziendali sarà supportato da modelli AI-driven. Questo significa che chi guida un’impresa deve sapere cosa può fare l’AI, come utilizzarla e come distinguere uno strumento utile da un gadget.
Criteri per scegliere un AI tool utile nel B2B
Non tutti i tool AI sono uguali. Alcuni promettono molto e mantengono poco. Altri sono pensati per il B2C, o per singoli professionisti. Ecco 4 criteri chiave per scegliere strumenti davvero utili a livello aziendale:
Scalabilità: deve poter crescere con l’azienda, integrarsi nei flussi esistenti.
Affidabilità: un AI tool è utile solo se produce output coerenti, verificabili, documentabili.
Data governance: dev’essere chiaro come vengono gestiti i dati: chi li vede, dove finiscono, come vengono protetti.
Interfaccia e UX: un buon tool non richiede mesi di training. Deve essere intuitivo e adottabile anche da team non tecnici.
5 AI tool da conoscere
Ecco una selezione di tool AI che ogni decision maker dovrebbe almeno valutare:
1. ChatGPT (OpenAI)
Uso: generazione di contenuti, brainstorming, analisi semantica.
Vantaggi: flessibilità, API integrabili, plugin personalizzati.
Esempio: creazione rapida di brief di progetto o Q&A interni per onboarding.
2. Fireflies.ai
Uso: registrazione, trascrizione e analisi delle riunioni.
Vantaggi: integrazione con Zoom, Google Meet e CRM; riconoscimento dei task.
Esempio: sintesi automatica delle call vendite, con highlight delle obiezioni.
3. Gamma.app
Uso: creazione di presentazioni e documenti visivi con supporto AI.
Vantaggi: trasforma prompt testuali in slide ben strutturate, con design professionale e adattabile.
Esempio: realizzazione rapida di presentazioni strategiche per riunioni con stakeholder o per la formazione interna.
4. Luma AI (Luma Labs)
Uso: generazione di video realistici in 3D a partire da semplici input testuali o registrazioni visive.
Vantaggi: consente la creazione di contenuti immersivi senza necessità di conoscenze tecniche avanzate.
Esempio: un team marketing può creare demo prodotto animate o video esplicativi per la rete vendita in pochi minuti, con qualità da studio cinematografico.
5. Notebook LM (Google)
Uso: sintesi e analisi intelligente di documenti complessi, report, presentazioni, PDF.
Vantaggi: permette di interrogare documenti aziendali in linguaggio naturale, ricevendo risposte accurate e sintetiche.
Esempio: chiedere “Quali sono le principali criticità evidenziate nel report trimestrale marketing?” e ottenere un riassunto automatico con link ai passaggi rilevanti.
| Tool | Funzione | Settore ideale | Vantaggio principale |
|---|---|---|---|
| ChatGPT | Generazione contenuti | Tutti | Versatilità e API |
| Fireflies.ai | Note automatiche meeting | Vendite, HR | Sintesi automatica |
| Gamma.app | Presentazioni AI | Direzione, HR | Slide rapide e visuali |
| Luma AI | Video realistici 3D | Marketing | Contenuti immersivi |
| Notebook LM | Analisi documenti | Tutti i settori | Q&A su report complessi |
Come integrarli nella strategia aziendale
Un tool AI non si “adotta” come un software qualsiasi. Serve un mindset aperto al cambiamento e un piano preciso:
Mappare i processi: Dove ci sono colli di bottiglia? Dove serve velocità, sintesi, previsione?
Sperimentare a piccoli passi: Un pilota su un singolo processo o team può mostrare il potenziale senza stravolgere tutto.
Formare le persone: Ogni tool è potente quanto chi lo usa. Serve investire in formazione mirata.
Misurare l’impatto: Impostare KPI chiari: tempo risparmiato, qualità delle decisioni, riduzione errori, ecc.
Ostacoli comuni e come superarli (etica, formazione, overload)
1. Sovraccarico da strumenti
Ogni mese nasce un nuovo tool. Il rischio è inseguire la novità invece di consolidare l’utile. La soluzione: una policy interna di selezione e test.
2. Etica e trasparenza
L’AI decide? No. L’AI supporta. Ma è fondamentale rendere trasparente quando una decisione è AI-driven, soprattutto verso clienti o utenti.
3. Competenze carenti
Molti team faticano ad adattarsi. L’errore più grande è aspettare. Meglio creare task force ibride: marketing + IT + direzione.
Quindi, cosa fare con questi tool AI? E quali usare?
Nel 2025, non è più una questione di se usare l’AI, ma di come farlo in modo strategico e sostenibile. Un buon decision maker B2B non deve diventare un esperto tecnico, ma deve saper porre le giuste domande, leggere le risposte e guidare il cambiamento.
✅ Checklist operativa: usare l’AI nel decision making B2B
Valuta il tuo bisogno reale
Applica criteri chiari nella scelta
Scegli strumenti adatti al tuo contesto
Integra senza stravolgere
Forma e coinvolgi il team
Rimani critico e strategico
